Lo stile di lavoro: caccia alla lepre

Il Segugio Italiano in fase di caccia

Il Segugio in azione

Il nostro cane, in caccia come nelle prove, è un ausiliare dal lavoro classico ed offre uno spettacolo sicuramente molto entusiasmante ma senza troppe fioriture, di distinzione ed intelligenza, con uno stile inconfondibile soprattutto nella caccia alla lepre. A caccia è un cane sobrio, dal temperamento deciso, pieno di passione e vitalità, abbastanza maneggevole, dotato di buon spirito di muta, instancabile, costante e tenace. La sua struttura così armonica ed essenziale al tempo stesso, supportata da ossatura solida ma esente da peso superlfluo, con muscoli asciutti lo rende idoneo alla tenuta ad oltranza anche nella corsa veloce di fondo. È particolarmente redisposto nella caccia alla lepre, perché da sempre selezionato a questo uso.

A caccia, nella fase di cerca, il nostro cane sviluppa un galoppo sciolto, spigliato, mai impetuoso né veloce, alternato a momeni di trotto, passo e ispezione attenta e minuziosa del terreno a seconda del tipo di ambiente. Al passo e nei momenti di ispezione minuziosa il treno anteriore si piega andando a creare una linea fra collo e testa con un’inclinazione di 45-50° rispetto al suolo, sfiorando il terreno con mento e labbra facendo sì che le narici ( ben aperte anche lateralmente ) del tartufo mobile e ben uscente dal muso, possano sfruttare al meglio il suo potere olfattivo; un movimento caratteristico della testa in senso verticale viene a compiersi in questa fase della caccia. Molto attivo nella ricerca dell’usta della lepre.

Lepre

La Lepre

In accostamento la sua azione di caccia è classica, legata all’usta della lepre e con andatura in relazione ad essa ma sempre molto spigliata, avanzando con vivacità fino al fallo, dove per risolvere sviluppa un’ efficace iniziativa, dimostrando tenacia, sagacia, volontà ed entusiasmo; caratteristiche costanti a caccia.

Giunto in prossimità del covo della lepre, caccia dimostrando chiaramente di averne conoscenza e con sguardo attento, vigile e spiritato l’orecchio si alza in attenzione sopra la la linea dell’occhio, attento a cogliere ogni più lieve rumore, pronto a scattare all’inseguimento della lepre in fuga.

Nella seguita ha un galoppo spigliato, incalzante ma sempre in relazione all’usta di fuga della lepre. Il portamento della testa ( più o meno alto o basso), è dettato ancora una volta dal’emanazione e dall’aspetto olfattivo nonché dalle caratteristiche morfologiche ed ambientali del terreno di caccia, dalle condizioni atmosferiche  e dalla distanza e dal comportamento della lepre inseguita.

La voce del nostro cane a caccia ha un timbro squillante, armonico ed in genere di tono medio-alto, sicuramente molto modulata nelle fasi ed espressiva dei momenti della caccia.Fondamentale è la caratteristica dell’assenza di vocalizzazione fino a quando il fallo non viene risolto.

Essa viene emessa per tutta la durata della caccia senza sforzo, inizialmente con dei gemiti contenuti, passando da momenti a ritmo uniforme, con varie pause in pastura, accentuandosi nell’accostamento in maniera difforme per emissione e timbro; in prossimità del covo della lepre si interrompe in una pausa di silenzio più o meno lunga  fino all’esplosione forte, rabbiosa e  lancinante dell’urlo di scovo, caratteristica unica e peculiare del nostro cane in caccia. In seguita viene emessa  inizialmente a ritmo elevato, martellante, diminuendo mano a mano in inversa proporzionalità all’aumentare della lepre in fuga.

Un altro mezzo di comunicazione molto significativo del nostro cane a caccia è sicuramente la coda: il suo movimento in senso orizzontale, ma anche circolare nelle fasi di accertamento, aumenta man mano che la passata si fa più calda fino a colpire i fianchi con grande vivacità e passione.